FuoriSalone 2022, Deposito Nilufar |Elle Decor

2022-06-10 19:42:54 By : Mr. Jimmy-Vicky Zheng

Nina Yashar, nello spazio di via Lancetti, celebra Martino Gamper con Innesti e ospita la nuova installazione Craftmania allestita da Studio Vedèt

È in una inedita veste estiva che quest’anno va in scena la Milano Design Week, l’evento che riunisce nella città meneghina il best of del panorama italiano e internazionale. Se c’è un luogo dove scoprire tendenze d’avanguardia, personalità stimolanti e talenti promettenti, quel luogo è Nilufar Depot, l’ex magazzino dalle dimensioni magnum-size inaugurato nel 2015 dalla gallerista e trend-setter Nina Yashar che è diventato, a tutti gli effetti, un osservatorio privilegiato sul multisfaccetato universo del design, declinato nelle sue forme ibride e più vicine all’espressione artistica. Il nuovo allestimento è una perfetta amalgama di colte riscoperte, conferme eccellenti e assolute novità, un cocktail perfettamente concepito per raccontare agli addict del FuoriSalone l’eclettica e personalissima visione estetica della padrona di casa, che in questo 2022 ha composto un eterogeneo mosaico in grado di restituire con brio la complessità del tempo e del gusto contemporaneo.

Il risultato è un coinvolgente entertaining design show, creato attraverso una suggestiva fusione di generazioni, stili e provenienze multiculturali, perfettamente rappresentata dalle differenti personalità ed esperienze degli artisti in mostra, a cui viene lasciato uno spazio espressivo ed espositivo calibrato con estrema cura.

L’assoluta protagonista della hall d’ingresso è l’installazione Innesto che riunisce in un coinvolgente ensemble i pezzi inediti realizzati in esclusiva da Martino Gamper. La nuova collezione, concepita all’insegna dell’energia e della freschezza del colore, nasce dall’operazione di recupero e rielaborazione di una serie di antichi elementi d’arredamento su cui il designer è intervenuto, oltrepassando il semplice concetto di riciclo, per dare loro una sfavillante second life.

Il progetto di Gamper si basa su pezzi d’arredo vintage di Cox, manifattura inglese specializzata in arredi in tubolare d’acciaio estremamente popolari negli anni ’50 e acquistati dal designer nel 2015 nonostante fossero decisamente usurati. Studiando e ridisegnando digitalmente arredi e complementi fortunosamente recuperati, Gamper ha ideato per loro un completo restyling nel segno della sperimentazione, trasformando i vecchi prototipi accantonati da Cox in una collezione che incanta per la sua energia e per la sua coerenza. Leitmotiv della serie sono gli stravaganti inserti realizzati in lamiera d’acciaio tagliata al laser, impiantati come protesi o ramificazioni nelle originali gambe tubolari: una pratica che richiama direttamente le operazioni compiute dai giardinieri sulle piante nel momento in cui vogliono creare nuove specie vegetali o modificare in qualche modo le esistenti.

Questo approccio al progetto riflette le tipiche modalità di lavoro di Gamper, in cui appare chiara la volontà di dialogare con il passato per dare nuove forme al presente. Un pensiero che si riflette anche nel trattamento dei rivestimenti, realizzati con una stoffa jacquard in filato grezzo di pecora francese che gioca con sfumature che vanno dal bianco al marrone e al grigio cenere, molto simile a quella utilizzata da Cox all'inizio del XX secolo.

L’ambientazione, curata personalmente da Nina, è impostata sulla presenza di tre tappeti ampi quanto una stanza, tessuti a mano in Nepal appositamente per l’occasione, che diventano la scenografia su cui sono posti in risalto i diversi pezzi della collezione, che esibiscono una sorprendente varietà cromatica nel trattamento delle finiture di metallo tubolare e sui piani in legno di tavoli, cabinet e scrivanie della serie.

L’esplorazione della hall e il debutto di Innesto è solo uno tra gli highlights che riserva il Depot, in cui troviamo esposte le opere di 25 artisti tra novità e conferme. Ospite d’onore, a cui viene dedicata la stanza privata di Nina, è Andrés Reisinger, astro nascente della NFA Art già presente nello spazio milanese della gallerista nel 2021 con l’installazione Odyssey.

L’onirica installazione del 2022 Too Much, Too Soon! è in parte ispirata direttamente dalla personalità della Yashar, e in parte racconta la passione del visual artist per le atmosfere rarefatte che prendono vita nel mondo digitale. Nella realizzazione dell’opera, Reisinger ha trasferito nell’ambiente fisico totalmente a sua disposizione le sensazioni ovattate e le percezioni visivamente alterate che si possono ottenere in un luogo pieno di fumo, rivestendo completamente soffitto e pareti con pannelli in acciaio inox e alluminio.

In questa ambientazione, concepita come inaccessibile, sono collocate 4 sculture luminose, oggetti in cui la luce non ha alcuna funzione ma è solo una materia a disposizione dell’artista. Unica presenza vitale, la debole illuminazione assicurata dai quattro manufatti in metallo – intitolati Oz, Dot, Endless e Alto – che lascia il resto della stanza nell'ombra, rendendo protagoniste le geometrie inaspettate delle sculture.

L’orizzonte cambia completamente entrando nella zona del caveau, lo spazio collocato in fondo all’atrio che viene curato personalmente dalla gallerista, dedicato quest’anno all’installazione An Italian Garden, dove ci si immerge in un opulento set up dedicato alla bellezza delle ville italiane con i loro affascinanti giardini, in cui convivono in perfetto equilibrio savoir-faire artigianale, eleganza e natura.

L’allestimento riunisce insieme le creazioni di Ashley Hicks, Osanna Visconti e Gabriella Crespi, tre designer dalla personalità differente che trovano nel dialogo e nell’intersezione del loro lavoro un linguaggio complementare. Il risultato di questo incontro, dedicato all’incanto dei paesaggi naturalistici dei giardini, spesso in passato espressamente creati in diretto rapporto con le architetture, è una scenografia in cui risaltano carattere e soggettività di ogni singolo artista.

Ashley Hicks, interior designer, artista e fotografo con una spiccata passione per gli interni delle dimore storiche, ha concepito e realizzato lo sfondo in cui sono collocati gli arredi, una serie di grandi pannelli tessili che ricoprono le pareti, realizzati attraverso la riproduzione digitale a grande scala di famose ville italiane come la Reggia di Caserta e Villa Medici a Roma. È suo anche lo specchio, un pezzo unico, che spicca all’interno della piccola nicchia ovale decorata con stampe ispirate alle stampe di Piranesi.

L’intero concept allestitivo è finalizzato alla valorizzazione dei pezzi d’arredo, che nella loro combinazione concorrono armonicamente a ricreare un’idea di habitat domestico dalla vocazione cosmopolita ed eclettica, in cui si mescolano sapientemente reminescenze del passato e il più ricercato design contemporaneo. Lo testimoniano gli esclusivi pezzi unici in bronzo, ideati e realizzati con tecniche manuali dall’artista-artigiana Osanna Visconti, e l’allure senza tempo degli arredi firmati Gabriella Crespi, celebre per i suoi tavoli metamorfici, le lampade e gli oggetti decorativi naturalistici che nascevano unendo artigianato e approccio artistico.

Lasciando il piano terra e salendo verso la zona più alta dell’ex deposito si possono apprezzare una serie di set-up in cui riconosciamo, o scopriamo, le opere di designer di ieri e di oggi inseriti a pieno titolo nel catalogo Nilufar, tra cui Audrey Large, con le sue fantasiose creazioni ottenute dalla stampa 3D, Bethan Laura Wood, a cui vengono dedicati due spazi della prima galleria per l’installazione Summer Room e Analogia Project, che espone al Depot la sua novità Acquario, trasposizione di un paesaggio marino realizzato in ceramica e vetro.

Un altro pezzo forte ci aspetta nell’area sopraelevata del Palcoscenico dove si rinnova l’appuntamento con FAR, rassegna concepita e curata da Valentina Ciuffi e dal suo Studio Vedèt che ha preso il via nel 2018, arrivando oggi alla sua quinta edizione. FAR propone ogni anno un’esplorazione originale e autonoma dei fenomeni che muovono il design, distaccandosi dai paradigmi della celebre galleria milanese per offrire a pubblico e addetti ai lavori una prospettiva trasversale sugli scenari della creatività contemporanea.

L’evento preparato per la Design Week 2022 è Craftmania, in scena dal 5 al 12 Giugno, ideato per indagare forme e prospettive di un movimento parallelo che si avvicina al mondo attuale del design secondo una propria fenomenologia, legata alla figura complessa e ambigua dell’artigiano. Se l’artigianato viene accostato oggi al collectible design è grazie al lavoro di alcuni creativi che rifiutano la logica della ripetizione e della serialità, come anche quella della retorica dell’imperfetto, per inoltrarsi felicemente in un nuovo territorio che può essere definito techno-craft, oggetto dell’indagine di Craftmania.

Protagonisti dell’allestimento, realizzato da Space Caviar con Paper Factor, sono gli artisti Etienne Marc, Carlo Lorenzetti e Odd Matter che occupando singolarmente gli emicicli delimitati da pannelli realizzati in micro paper, evoluzione moderna del papier-mâché, danno vita a un affascinante percorso di scoperta.

Carlo Lorenzetti adopera l’antichissima pratica ceramica del Colombino per creare le sue sculture funzionali, che prendono forma arrotolando e impilando cordoli di argilla come si faceva nel 4000 A.C.. Se l’aspetto degli oggetti sottolinea il rapporto con la storia, la realizzazione è frutto di lunghe ricerche e di numerose innovazioni tecnologiche su materiali e tecniche, che restano celate sotto lo smalto brillante che rifinisce le sue opere. Come gesto esplicito e provocatorio, il designer ha inserito alcuni device wireless per il caricamento di telefoni cellulari nei suoi pezzi, incastonandoli elegantemente tra ceramica e vetro.

Etienne Marc, nell’area a lui dedicata, lancia una sfida linguistica alla retorica nostalgica dell’artigianato mescolando nelle sue creazioni cifre e codici di stili artigiani passati. Per le sue opere attinge liberamente al repertorio del Grotto Veneziano, alla ceramica rinforzata delle balaustre di Siviglia, all’arte del ferro del periodo déco come alla tecnica della doratura: tradizioni diverse che si interconnettono grazie a nuove pratiche e materie eterogenee provenienti dal mondo dell’automobile e dell’industria nautica. Dall’operazione deriva un ribaltamento della deformazione caricaturale in oggetti bellissimi, molto distanti da una semplice imitazione passiva.

La craft-revolution messa in scena dagli olandesi Odd Matter investiga due diversi ambiti, oscillando tra la tecnica di simulazione pittorica del marmo, che il duo di designer ha appreso dai maestri artigiani della cittadina di Rima, e la tecnica sperimentale basata sull’utilizzo di un mix tra gesso cristallino e fibra di vetro, una sorta di scagliola marmorizzata in versione contemporanea. Se lavori originari, esposti da Nilufar nell’edizione di FAR del 2018, sfruttavano le abilità di emulazione degli artigiani in modo più classico, la nuova collezione Guise si orienta verso nuovi pattern quasi optical.

Nilufar Depot Viale Vincenzo Lancetti, 34 7-12 giugno 2022